DESCRIZIONE PROGETTO
IL CAMPANILE ( seconda metà XIV secolo) è simile e coevo a quelli di San Biagio, Sant’Agostino e San Nicola. E’ a pianta quadrata, di impostazione lombarda, definita del tipo “ Lancianese” per i caratteristici marcapiani con archetti triangolari su 3 mensole sporgenti in laterizio, frutto della collaborazione delle maestranze lancianesi con quelle comasche. La struttura muraria è mista di mattoni e pietrame calcareo con cantonali in blocchi di arenaria squadrati. Della cella campanaria restano soltanto quattro grossi pilastri in mattoni pieni che sorreggevano la copertura a tetto a quattro spioventi.La Torre è stata inagibile e chiusa per vari anni. Per poterla rendere visitabile e agibile sono stati eseguiti lavori di restauro e messa in sicurezza. La scala interna presentava punti di impraticabilità e si arrestava al penultimo livello. Le ultime due rampe sono state sostituite con strutture precarie in ferro. Per accedere alla copertura ( la cella campanaria non più esistente) vi era una botola alla quale si arrivava in passato per mezzo di una scala a pioli. Le opere che si sono eseguite si possono riassumere come segue: Consolidamento strutturale delle pareti mediante operazioni di cuci-scuci con impiego di laterizi e malta delle stesse caratteristiche e cromatismo dell’esistente. Sarcitura di lesioni con resina epossidica. Ripristino della trama muraria mediante pulitura, scarnitura dei giunti,rimozione di ganci, ferri ed elementi estranei, reintegrazione con malta di calce idraulica e sabbia, stilatura, pulizia finale, trattamento con erbicidi e consolidanti selezionati per muratura di mattoni, arenaria e calcarea (silicato di etile). Rimessa in vista di volte in mattoni. Rimozione di intonaci interni limitatamente alle parti deteriorate e/o distaccate. Rifacimento e/o reintegrazioni di intonaci con malte selezionate simili per granulometria e colore a quelli esistenti. Tinteggiatura delle pareti interne con tinte a base di calce colorate con ossidi e terre naturali di colore neutro. Sostituzione infissi di finestre e portone in legnoApposizione reti antivolatili e dissuasori, chiusure sottolivello dei buchi pontali. Pavimentazione interna con mattonelle di cotto arrotato rustico e sulla copertura con piastrelle di clinker antigelive. Consolidamento, adeguamento e messa in sicurezza della scala interna e realizzazione rampe con struttura in acciaio. Protezione accesso all’ultimo livello con copertura apribile con sistema di anta a sormonto in acciaio e vetro. Installazione ringhiera perimetrale sulla copertura (osservatorio) Realizzazione impianto elettrico interno a vista. Sistemazione esterna: al fine di segnalare la preesistenza della chiesa di San Giovanni attigua alla Torre, si è previsto di inserire nella attuale pavimentazione stradale in cubetti di porfido il perimetro della muratura esterna dell’edificio desunto dalle planimetrie catastali dell’epoca.
IL CAMPANILE ( seconda metà XIV secolo) è simile e coevo a quelli di San Biagio, Sant’Agostino e San Nicola. E’ a pianta quadrata, di impostazione lombarda, definita del tipo “ Lancianese” per i caratteristici marcapiani con archetti triangolari su 3 mensole sporgenti in laterizio, frutto della collaborazione delle maestranze lancianesi con quelle comasche. La struttura muraria è mista di mattoni e pietrame calcareo con cantonali in blocchi di arenaria squadrati. Della cella campanaria restano soltanto quattro grossi pilastri in mattoni pieni che sorreggevano la copertura a tetto a quattro spioventi.La Torre è stata inagibile e chiusa per vari anni. Per poterla rendere visitabile e agibile sono stati eseguiti lavori di restauro e messa in sicurezza. La scala interna presentava punti di impraticabilità e si arrestava al penultimo livello. Le ultime due rampe sono state sostituite con strutture precarie in ferro. Per accedere alla copertura ( la cella campanaria non più esistente) vi era una botola alla quale si arrivava in passato per mezzo di una scala a pioli. Le opere che si sono eseguite si possono riassumere come segue: Consolidamento strutturale delle pareti mediante operazioni di cuci-scuci con impiego di laterizi e malta delle stesse caratteristiche e cromatismo dell’esistente. Sarcitura di lesioni con resina epossidica. Ripristino della trama muraria mediante pulitura, scarnitura dei giunti,rimozione di ganci, ferri ed elementi estranei, reintegrazione con malta di calce idraulica e sabbia, stilatura, pulizia finale, trattamento con erbicidi e consolidanti selezionati per muratura di mattoni, arenaria e calcarea (silicato di etile). Rimessa in vista di volte in mattoni. Rimozione di intonaci interni limitatamente alle parti deteriorate e/o distaccate. Rifacimento e/o reintegrazioni di intonaci con malte selezionate simili per granulometria e colore a quelli esistenti. Tinteggiatura delle pareti interne con tinte a base di calce colorate con ossidi e terre naturali di colore neutro. Sostituzione infissi di finestre e portone in legnoApposizione reti antivolatili e dissuasori, chiusure sottolivello dei buchi pontali. Pavimentazione interna con mattonelle di cotto arrotato rustico e sulla copertura con piastrelle di clinker antigelive. Consolidamento, adeguamento e messa in sicurezza della scala interna e realizzazione rampe con struttura in acciaio. Protezione accesso all’ultimo livello con copertura apribile con sistema di anta a sormonto in acciaio e vetro. Installazione ringhiera perimetrale sulla copertura (osservatorio) Realizzazione impianto elettrico interno a vista. Sistemazione esterna: al fine di segnalare la preesistenza della chiesa di San Giovanni attigua alla Torre, si è previsto di inserire nella attuale pavimentazione stradale in cubetti di porfido il perimetro della muratura esterna dell’edificio desunto dalle planimetrie catastali dell’epoca.
EDIFICIO STORICO
Luogo : Lanciano
Progettato nel: 2012
Realizzato nel: 2014
Committenza: Associazione “Amici di Lancianovecchia”
In collaborazione con: Arch. Piergiorgio Renzetti
Luogo : Lanciano
Progettato nel: 2012
Realizzato nel: 2014
Committenza: Associazione “Amici di Lancianovecchia”
In collaborazione con: Arch. Piergiorgio Renzetti